giovedì 30 dicembre 2010

Feeling lonely...

Qui, seduta davanti al mio portatile, accendo una sigaretta...la mia compagna, l'unica che non mi delude mai e che riesce a placarmi quando sono nervosa.
Ci sono moltissime persone nella mia vita, eppure molte volte preferisco stare sola con la mia Marlboro Light. 
Non tutti riescono a darmi ciò di cui ho bisogno; riescono a strapparmi un sorriso oppure riescono addirittura a farmi ridere fino alle lacrime, ma non sanno darmi un appoggio morale o farmi sentire meglio solamente standomi accanto in assoluto silenzio. 
La maggior parte delle volte mi sento sola, ma non amo sventolare la mia sensazione di solitudine. 
Preferisco stare sulle mie, guardare un buon film, scrivere qualche riga sul mio blog o disegnare, cosa che non faccio più da tantissimo tempo e che ho deciso di riprendere a breve.
Non sono un amante delle feste. Le poche volte che mi capita di prendere parte ad una festa mi sento una completa estranea e non vedo l'ora di esserne fuori. Per questo non credo a chi sostiene che uscire e far festa sia un'ottima terapia contro la noia o la solitudine.
Sono una persona che preferisce passare il tempo con poche persone, poche ma buone. Le persone con cui ti confidi e con cui puoi avere un confronto. Coloro che sono interessate davvero a quello che dici e con cui scherzare è uno dei piaceri della vita.

Quando si passa molto tempo da soli, diventa una condizione che influenza la vita.
Lo dico perchè spesso e volentieri sento il disperato bisogno di avere i miei spazi, momenti in cui non devo rendere conto a nessuno. 
Solo io e il silenzio. 
Solo la musica ha il libero accesso alla mia mente, anche se dovrà farsi spazio tra i pensieri. 
Ho sempre avuto un desiderio sin da quando ero bambina...una stanza tutta mia. Quando andavo a casa delle mie amiche, invidiavo da morire qualcosa che per loro era naturale possedere e che io consideravo una fortuna.
Non avevo mai la possibilità di stare in una stanza che, una volta chiusa la porta, diventava il mio mondo. 

In fin dei conti credo che sentirsi soli sia qualcosa di strettamente personale. 
L'essere soli invece è una condizione di vita vera e propria. Non avere mai nessuno con cui passare le giornate. 
Non so cosa sia meglio. 
Spesso avere accanto persone che cercano di tirarti su il morale senza successo non fanno altro che farti sentire ancora più vuoto di come ti senti realmente. Ed è triste perchè ti domandi se non sono in grado di gestire determinate situazioni o se non ti conoscono affatto.

La mia vera terapia contro la tristezza e la solitudine è la musica. Ci sarà sempre una canzone che rispecchia il proprio stato d'animo in ogni momento. Una canzone che parli di te o che addirittura parli per te. 

La canzone che stasera parla per me, la dedico a tutte le grandi amicizie che ho avuto in passato. Questa è per coloro che consideravo come dei fratelli e delle sorelle e che  sono pian piano usciti dalla mia vita senza un motivo valido...amicizie distrutte dal tempo.   

 "Don't Speak" by No Doubt, interpretata dalla vocalist del gruppo Gwen Stefani.










domenica 19 dicembre 2010

R.I.P


 Marilyn Monroe, 1926-1262




Elvis Presley, 1935-1977




Salvador Dalì, 1904-1989




       Princess Diana Spencer "Lady D", 1961-1997




Ray Charles, 1930-2004




James Brown, 1933-2006


...and then...my baby...




 Michael Jackson, 1958-2009




Amy Winehouse, 1983-2011

...listening Billie Jean...and smoking a cigarette...
Goodnight.





giovedì 16 dicembre 2010

If no one else is laughing then why am I?

Faccio parte anche io del più famoso social network del momento, Facebook. 
Facebook nasce come nuovo mezzo di comunicazione, comodo, rapido e gratuito. Ci permette di parlare anche con chi, purtroppo, non può starci accanto giorno per giorno e, inoltre, ci permette di pubblicare qualunque cosa ci passi per la mente. E' una sorta di diario personale a cui tutti possono accedere liberamente.
Leggo ogni giorno i pensieri delle persone che fanno parte della mia lista di amici. Curiosando spesso tra i vari profili mi accorgo sempre di più quanto le persone siano infelici. Pubblicano frasi e link in cui traspare solo tristezza, insicurezza e vuoti incolmabili.
Cosa manca ai giovani? Cosa li fa stare così male? 
Forse hanno tutto e quando si ha così tanto, si desidera sempre di più. 
Ingordigia. 
Non sono mai soddisfatti.
Di recente ho letto che negli ultimi anni il tasso di depressione è sempre più elevato tra gli adolescenti.
Potremmo colpevolizzare i genitori, che hanno concesso loro troppa libertà, togliendogli il bello di conquistare i propri diritti man mano che crescono.
Avendo già sperimentato tutto quello che li tentava e incuriosiva, ora sono stufi di fare sempre le stesse cose. 
Sono apatici, pensano che la loro vita non abbia senso, provano invidia l'uno nei confronti dell'altro, soffrono per relazioni amorose della durata di qualche mese, se non di qualche settimana.
Pochi apprezzano le piccole cose della vita; gli altri, invece, hanno sempre bisogno di strafare, chi per noia, chi per non essere da meno rispetto ai propri coetanei.
I ragazzini si sentono i padroni del mondo, ancor prima di aver assistito alla nascita del primo pelo sul petto.
Le ragazzine invece si sentono già delle donne in carriera il giorno in cui acquistano il loro primo reggiseno.

Tutti infondo abbiamo avuto quell'enorme desiderio di crescere in fretta, di raggiungere la maggiore età, sostenendo più volte "a 18 anni me ne vado di casa!". Ma è normale! E' quella sensazione di ribellione che ci piaceva tanto provare quando i genitori e l'acne erano i nostri peggiori nemici.

Bisogna prendere con ironia le cose che accadono quando si ha non più di sedici anni. Avete tutta la vita davanti per divertirvi e sentirvi liberi di fare quello che volete.
La vostra prima storia d'amore è finita? Fatevi una risata e lasciate che sia un bel ricordo e se non lo è stato allora vi servirà da lezione per le prossime avventure che avrete.
L'importante è non avere fretta...


Il titolo del mio post è tratto dalla canzone di Robbie Williams "Make Me Pure", di cui sento le prime note nelle mie cuffie e che accompagnerò con la mia Marlboro Light.










giovedì 9 dicembre 2010

Siamo troppo belli per usare il cervello!

Oggi sono stata in un negozio, di cui non menzionerò il nome, dove l'etica è la bellezza.
Questo negozio è esteticamente gradevole e moderno, con sottofondo musicale, luci soffuse e un forte profumo sparso nell'aria.
E' un ambiente piuttosto frenetico, proprio perchè è uno dei negozi più in voga a Milano da un anno a questa parte.
Ciò che mi ha spinto ad una riflessione è stato il fatto che anche la scelta del personale del negozio è stata attuata in base alla bellezza.
Insomma, in parole povere, non lavori con noi se non sei bello.
 A questo punto io mi chiedo...

...che messaggio state dando ai giovani?

Sono anni che si cerca di eliminare tutti i clichè più comuni sulla bellezza, per non parlare della concezione del bello che ci propinano ogni giorno i mass media. 
Sentiamo quotidianamente storie di adolescenti che si rovinano la vita per somigliare a quei modelli di persone che per loro sono irraggiungibili.
Basterebbe mettere piede in un ospedale per venire a conoscenza di quanto siano frequenti i casi di anoressia e bulimia fra i giovani, oppure quanti interventi di chirurgia estetica siano di routine in una fascia d'età più avanzata.

Mentre compilavo il modulo di assunzione, mi sono domandata se a chi lo leggerà importerà davvero chi sono? Quante lingue sono in grado di parlare e quanto valgo?
Se avrò l'occasione di ottenere un colloquio di lavoro presso la loro azienda, valuteranno la mia persona solo in base all'aspetto esteriore?
Da questa esperienza quindi dovrei dedurre che l'importante è essere belli e non quanto si è intelligenti, efficienti, piuttosto che affabili e determinati.

Ancora una volta abbiamo ricevuto l'esempio sbagliato. Ci viene detto,per l'ennesima volta, che essere belli apre molte più porte. Siamo sempre più consapevoli del fatto che il nostro è un mondo improntato sull'apparenza. 

Giudicheranno il nostro libro in base alla copertina.

Ma la bellezza prima o poi svanisce. Svanisce per chi la usa come biglietto da visita, svanisce per chi con la bellezza ci lavora, svanisce anche in amore...
...e, come diceva Prince nella meravigliosa canzone "Kiss",  "You don't have to be beautiful to turn me on" ovvero "Non devi essere bella per eccitarmi (letteralmente accendermi)". 

Ma prima di ascoltare questo capolavoro, lascio scorrere nelle mie cuffie le note di "Do Ya Think I'm Sexy?", canzone del 1978 cantata da Rod Stewart.

...e siccome la stessa canzone è stata rifatta da Paris Hilton, non potevo trovare immagine migliore da affiancare al titolo del mio post!










mercoledì 8 dicembre 2010

Dear Santa Claus...

...vorrei tornare indietro nel tempo. 
Tornare indietro di qualche anno e rimediare ad alcuni errori che ho commesso.
Come dare torto al famoso "sbagliando si impara" o al famoso "non è mai troppo tardi"!?
Ho ancora tutta una vita davanti, però molte volte sento addosso il peso dei miei sbagli, perchè prima o poi  gli errori si pagano. 
Continuo a vedere le persone attorno a me crescere, mentre io mi sento ferma ad un punto...sempre lo stesso punto.
Ma se avessi davvero la possibilità di tornare indietro...sarei in grado di prendere le decisioni giuste?
Ora la mia vita sarebbe come l'ho sempre desiderata?

Forse questo regalo non lo merito.
Evidentemente se mi ritrovo qui seduta a scrivere determinati pensieri è proprio perchè sento il bisogno di qualche cambiamento. Se pochi finora hanno provato a spronarmi senza successo, significa che dovrò rimboccarmi le maniche e, da brava Bridget Jones, comincerò a fare dei nuovi propositi per questo 2011 che ormai è alle porte.

...e mentre ascolto la colonna sonora del "Diario di Bridget Jones", "All By Myself",cantata da Celine Dion, spengo la mia Marlboro Light.







giovedì 2 dicembre 2010

Sono come me, ma si sentono meglio.

Ascoltando "Quelli che ben pensano" di Frankie Hi-NRG, ho deciso che una frase del ritornello di questa canzone avrebbe dato il titolo al mio nuovo post.
Siamo continuamente circondati da persone che si sentono migliori di noi, e per cosa? un portafoglio più gonfio del nostro? un aspetto fisico gradevole? popolarità? un titolo di studio maggiore? un lavoro più gratificante? una vita senza problemi?
E queste persone sono brave a dispensare consigli, un pò perchè parlano per sentito dire, un pò perchè non si sono mai ritrovate in determinate situazioni e pensano di poter porre fine ai tuoi dubbi affidandosi al buon senso.
Spesso e volentieri sono le prime che non si fanno scrupoli a criticarti, a ripeterti con presunzione che loro avrebbero agito in un modo differente, il modo corretto. Sì!
Perchè per "i migliori" non esistono le sfumature. Sono sempre certi di sapere cosa è giusto per te.
E pensi "Che ne sai tu di me?".

Bene. Sappiate che la maggior parte di quelle persone predica bene e razzola male.
Sono esattamente identiche a voi, fragili, celate dietro le loro stesse parole. Riescono a far trapelare la loro sicurezza e di conseguenza la presunzione di sapere tutto.
Risultano sgradevoli, sono coloro che la mattina non vorremo mai incrociare. 
Non voglio condannare queste persone. No, perchè infondo sono proprio loro a renderci più forti. Ci spingono ogni giorno a sfidare noi stessi, a superare i nostri limiti.
Non permettete ai "migliori" di mettervi i piedi in testa, altrimenti avrete perso in partenza e lascerete che loro si sentano meglio di voi.


 Sigaretta tra le dita e "Life On Mars" di David Bowie nelle cuffie...