lunedì 29 novembre 2010

Feeling Carrie Bradshaw but without 8000 dollar-shoes...

Carrie Bradshaw, protagonista del telefilm americano "Sex & The City", interpretata dall'attrice Sarah Jessica Parker.
Spesso mi capita di sentirmi proprio come lei; passare le nottate davanti al mio portatile, scrivendo, con in mano la mia sigaretta, che amo poggiare ogni tre o quattro tiri sul posacenere e vederla bruciare, con un sottofondo musicale che rispecchia il mio stato d'animo.
Fare tutte le mie considerazioni su ciò che mi circonda, su ciò che vivo ogni giorno.
Mi sono sempre ritrovata nel suo personaggio, soprattutto quando non avevo qualcuno al mio fianco.
Non riuscire a capire e sopportare i comportamenti dell'altro sesso, ma esserne comunque e continuamente attratta. 
Chiedermi a volte se fossi io il problema o se lo fossero davvero loro e credere alle amiche che mi facevano sentire speciale, dicendomi che nessuno di loro mi meritava.
Tutte noi Carrie Bradshaw amiamo sapere che i nostri sentimenti sono ricambiati, almeno quanto amiamo i nostri spazi. 
Siamo donne abituate a stare sole e quindi  arriverà sempre quel momento della giornata in cui siamo sposate con la tranquillità ed il silenzio. 
Un momento per stare con noi stesse. 
Un momento per guardarci allo specchio.
Un momento per cantare, ballare ed essere semplicemente stupide.
Non siamo perfette da nessun punto di vista...
...ma ogni Carrie Bradshaw di questo mondo appartiene al suo Mister Big, che l'apprezza così com'è, con tutte le sue sfumature ed i suoi difetti.

Mi piacerebbe terminare questo post camminando per le vie di New York, durante una calda notte d'estate, sentendo il rumore dei tacchi alternarsi sul cemento.
Purtroppo resterà solo un'immagine nella mia mente e, mentre nel mio stereo James Brown canta sulle note di "It's a Man's World", vi do la Buonanotte.










domenica 28 novembre 2010

"Qualche volta, per divertimento, sputo sul ritratto di mia madre."

Salvador Dalì...il grande surrealista che venne alla luce nel maggio del 1904 e passò a miglior vita nel 1989, il mio anno di nascita.
Durante una mostra a Parigi ha esposto un disegno del "Sacro Cuore di Gesù Cristo" insieme alla scritta provocatoria "Qualche volta, per divertimento, sputo sul ritratto di mia madre.".

Non sono in grado di quantificare la stima che provo per un artista del suo calibro. Un uomo, che espulso dal gruppo dei surrealisti, reagisce dicendo "Il surrealismo sono io."
 La vita di Salvador Dalì mi ha sempre affascinata moltissimo e una delle sue citazioni che preferisco in particolare è proprio quella che dà il titolo a questo post.

Oggi è un altro di quei giorni in cui sento il bisogno di dire "Qualche volta, per divertimento, vorrei fare quello che faceva Salvador Dalì".




Consiglio vivamente di guardare il film dedicato a Salvador Dalì, che prende il titolo da una delle sue opere più famose, "Little Ashes" ("Piccole Ceneri"), in cui troviamo in primo piano l'amicizia che l'artista stringe con il poeta, Federico Garcia Lorca,  che finirà per sfociare in un amore segreto.

E sulle note di Le Vent Nous Portera dei Noir Dèsir vi do la Buonanotte, mentre accendo la mia Marlboro Light.



 
 

sabato 27 novembre 2010

Una Giornata Da Pretty Woman

Carissime donne,
quante di voi hanno sognato almeno una volta di vivere una giornata da "Pretty Woman"? mmm...percepisco un'infinità di mani alzate!!!
Chiamateci superficiali, chiamateci come meglio credete, ma una donna almeno una volta al mese sente la necessità di dire "Non ho niente da mettermi!".
Abbiamo armadi che non si chiudono, vestiti appesi alle porte, vestiti appoggiati in qualsiasi angolo della camera da letto, eppure non abbiamo mai niente da mettere!
Ebbene sì, perchè noi donne abbiamo sempre bisogno di qualcosa di nuovo da indossare! Può essere un nuovo taglio di capelli, un nuovo paio di scarpe, una nuova borsa o addirittura un nuovo profumo a renderci più raggianti e sicure di noi.
(Dimenticatevi.di sperare che gli uomini lo notino, perchè non lo faranno a meno che voi non glielo chiediate direttamente!!!)

Ma passiamo alla nostra tanto sognata giornata da "Pretty Woman"...ecco...sfortunatamente non abbiamo un Richard Gere che ci imbottisce la borsetta di carte di credito, quindi le nostre giornate dedicate allo Shopping saranno sempre economicamente limitate. Anche quando vogliamo fare spese folli, scordiamoci di girare per le vie del Centro piene di sacchetti, aspettando che da un momento all'altro risuoni dal nulla la colonna sonora "Oh Pretty Woman" di Roy Orbison!
Quanto fanno male queste parole...eh sì ragazze mie!
Quando proviamo un vestito che ci piace tanto e che sembra sia stato cucito apposta su di noi, siamo o non siamo le donne più felici del mondo!?
Sì lo siamo! Finchè non arriva lui...il nostro acerrimo nemico: il cartellino!
Quante volte il prezzo sul cartellino vi ha tolto il sorriso?? Possiamo dire che ormai è una certezza matematica! Bel vestito che ci calza a pennello = troppo caro!
Ed è proprio in quel momento, nel camerino, che cominci a pensare a cosa potresti rinunciare eventualmente per averlo..."se fumassi di meno a quest'ora sarei miliardaria!"..."e se non uscissi più durante il fine settimana!?"..."mmm e se lasciassi morire di fame mio marito!?!
Ed è così che ti sfili il vestito, esci dal camerino e quando la commessa ti chiede come ti stava, tu rispondi a malincuore un falsissimo "mi faceva un pò di difetto ai lati!".
 Ebbene sì, molte volte lo Shopping ci fa rincasare più arrabbiate di prima e la famosa giornata da "Pretty Woman" rimane un'utopia!
Però non è sempre così! Non bisogna demoralizzarsi e fare di tutta l'erba un fascio! Vedrete che ogni tanto le belle occasioni arriveranno. 
Un bel giorno troverete un vestito bellissimo che costerà meno di quanto sareste disposte a spendere. Ma ricordate, quel giorno...non ci sarà la vostra taglia!!!

Mentre vi porgo i miei saluti, mi accendo una Marlboro e non posso fare a meno di ascoltare "Pretty Woman" di Ray Orbinson (non è cantata da Elvis Presley).




venerdì 26 novembre 2010

La Donna Mostro

Ieri pomeriggio ho avuto l'occasione di rivedere il film Monster (2003, scritto e diretto da Patty Jenkins). Questo film è tratto dalla vera storia di Aileen Wuornos, condannata per l'omicidio di sette uomini. Aileen, interpretata brillantemente da un'irriconoscibile Charlize Theron, era una donna sola, abituata a guadagnarsi da vivere prostituendosi sin dai tredici anni.
Cosa spinge questa donna ad ammazzare per la prima volta un essere umano? 
Una violenza. Aileen subisce violenza da un uomo che doveva essere un suo cliente, prima di non riuscire a sopportare il rifiuto di quella che per lui era solo una prostituta. Dopo essere stata violentata la rabbia di Aileen è implacabile e la sua furia la spinge ad uccidere quell'uomo. 
L'odio che prova per gli uomini sale a tal punto che commetterà altri sei omicidi prima di essere fermata dalla polizia.
La donna, chiamata con l'appellativo di "mostro", venne arrestata e il suo processo ebbe inizio nel gennaio del 1992. Dopo dodici anni trascorsi nella prigione di stato di Raiford, in Florida, venne giustiziata.
Il 9 ottobre del 2002 Aileen Wuornos muore in seguito ad un'iniezione letale.


Questo film è completamente ispirato alla sua vera vita, basato su alcune lettere che la protagonista ha scritto di suo pugno durante la permanenza in carcere.
Per quanto Aileen Wournos fosse colpevole dei suoi crimini, da donna che sono non riesco a condannarla. 
Nulla può uccidere una donna più di una violenza. La violenza sessuale uccide le donne dentro, nel loro profondo. Lascia una ferita che non si può rimarginare col tempo. 
Rovina la fiducia delle donne nei confronti degli uomini e provoca quel senso di rabbia per coloro che trattano le donne come un oggetto e di conseguenza quel desiderio di vendetta.


Tutte le donne che subiscono forme di violenza sia fisica che psicologica dovrebbero trovare il coraggio di parlare, perchè donne ricordate...gli uomini sono forti nelle braccia, noi invece di forte abbiamo la mente. 
Nessuna donna merita di subire violenze, dalla madre di famiglia alla prostituta. Nessuna.




Tornando al film...consiglierei vivamente di guardarlo a chi non l'avesse ancora visto...e sulle note di Hit The Road Jack di Ray Charles vi do la Buonanotte!





Mi Presento...

...sono in quella fase della vita in cui ho smesso di essere una ragazzina e non ho ancora iniziato ad esser una donna.
Non so ancora cosa diventerò nella vita e a dire il vero non ho mai avuto certezze sulla quale potermi appoggiare.
Non mi sono mai mancate le amicizie, ma ne ho perse tantissime lungo il mio cammino. Un amico una volta mi ha detto che la vita è come un viaggio in treno; ci saranno persone che saliranno, persone che si siederanno accanto a te, persone che giunte alla loro fermata scenderanno e persone che ti accompagneranno per tutto il tragitto.
Sin da bambini ci insegnano il valore della famiglia, l'unione. Ogni famiglia ha i propri scheletri nell'armadio e la mia non è da meno. Sono una ventenne, figlia di due genitori che hanno preso due strade diverse da una decina d'anni. Vi chiederete se ne ho sofferto? Beh, la mia risposta è no. Anzi, mi sono sempre domandata se i miei genitori si fossero mai amati davvero; non li ho mai visti abbracciarsi,non li ho mai visti per mano, non li ho mai visti scambiarsi nemmeno un bacio, però lì ho visti ridere tanto. Che bello ridere!
Ridere è la cosa più bella al mondo. Io rido sempre è più forte di me. Cerco di trovare un lato divertente in ogni situazione. Persino quando piango finisco col ridere.
Prima dei 18anni non piangevo quasi mai, adesso invece mi sono ritrovata più volte a dover trattenere le lacrime.
É proprio vero che maturando acquisti una maggiore sensibilità; un po' per le prime delusioni d'amore, un po' perchè credi che non esista persona in grado di capirti, un po' perchè ti senti già grande ma non sei ancora nessuno.
Quest'anno ho deciso di interrompere gli studi. La scuola non è mai stata un'esperienza stimolante per me, l'ho sempre vissuta come una costrizione. È frustrante sapere che in molti casi è più importante un pezzo di carta rispetto al bagaglio culturale di una persona.
Sono intenzionata ad ultimare gli studi, ma non prima di aver avuto delle esperienze lavorative che sto aspettando con ansia. Sono curiosa di addentrarmi nel mondo del lavoro, in quel mondo che io chiamo “indipendenza”, quel mondo che probabilmente odierò fra una ventina d'anni! Vorrei che i miei genitori fossero finalmente orgogliosi di me.
E poi c'è Lui...
...Lui mi ha insegnato ad amare. Mi ha insegnato a sentirmi amata.
Lui è francese e bello, bello come ho sempre sognato. Siamo molto diversi. Lui si sente in gabbia in questo mondo, ma è cresciuto in libertà, quella libertà che io tanto gli invidio. Pagherei per vedere attraverso i suoi occhi. Gli occhi di un artista che in una parete bianca riesce a vedere un mondo intero, un mondo tutto suo.
Mi domando ogni giorno cosa avrà mai trovato in me...dice che sono la sua Musa e che sono la cosa più bella che gli sia mai successa. Amo sentirlo pronunciare da quelle labbra. Mi fa sentire importante.
Lui che la mattina mi dice che sono bella perchè vede oltre il trucco sbavato della sera prima. Lui che è più giovane di me ma che quando mi stringe fra le sue braccia mi fa sentire piccola.
Potrei continuare per ore a parlare di Lui, ma sono le tre e mezza di notte e comincio a sentire la stanchezza.

E sulle note di Purple Rain dell'esuberante Prince mi accenderò l'ultima sigaretta della giornata...
...ah! Dimenticavo...mi chiamo Marzia.